Grande successo del concerto di Vasco: oltre 25mila spettatori. “The day after” con fermi e denunce.

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Army_il_blasco
view post Posted on 8/9/2008, 01:18




Teramo | Bilancio operazione Fiamme Gialle e Carabinieri: 1 arresto, 3 denunciati a piede libero e 41 persone segnalate al prefetto. Polizia e Finanza denunciano i bagarini. Deflusso regolare e la cena Vip era senza la rockstar. In azione anche i carabinieri.

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Qui si fa la storia. Grande, stupefacente, meraviglioso e storico successo di pubblico al concerto di Vasco Rossi nel nuovo attrezzato stadio di Teramo, venerdì 5 settembre 2008: oltre 25mila spettatori, giovani e non, "protetti" da un imponente schieramento di forze dell'ordine, protezione civile e sanitari, hanno partecipato a un evento storico. Un po' meno per i giornalisti esclusi, vuoi perché non invitati, vuoi perché senza biglietto vuoi perché impossibilitati a svolgere il proprio lavoro. Presente all'evento anche l'ex sindaco di Teramo, il dott. Gianni Chiodi che ha ricevuto i complimenti a destra e a manca, anche dai politici pescaresi. "Gianni, queste cose prima le facevamo noi a Pescara, ora tu a Teramo".


Molte persone hanno assistito al concerto dalle colline circostanti lo stadio, altre al di fuori dei cancelli. Ottimo il lavoro svolto dalle forze dell'ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza), dalla Polizia Municipale, dalla Cives di Teramo, dal 118 e dalla Croce Rossa. Una cinquantina i soccorsi per malore, provocati da eccessivo uso di sostanze alcoliche e in altri casi per uso di stupefacenti.

Al lavoro i sanitari e i volontari del posto medico avanzato di Croce Rossa e del 118: soltanto in un caso, per il giovane colpito alla testa da una bottiglia di vetro, è stato necessario il trasferimento in ospedale. E tanta spazzatura intorno allo stadio. Un po' di gossip nostrano. La cena Vip al piano di mezzo dello stadio, il cosiddetto "after show" riservato a pochi (250) intimi tra autorità ospiti, non ha visto partecipare l'ospite per il quale era stato organizzato: Vasco Rossi. Poi, a concerto concluso, la rockstar è stata accompagnata nel meraviglioso "eremo" della Corte dei Tini.


Ma è tempo anche di bilanci per le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Teramo. Che con l'ausilio delle unità cinofile antidroga delle Compagnia di L'Aquila e Pescara, nel corso di un rafforzato controllo del territorio volto alla prevenzione e repressione di traffici illeciti ed in particolare all'uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti, in occasione del concerto musicale della rock star, hanno tratto in arresto un ventiduenne campano C.E., trovato in possesso di 76 grammi di hashish, denunciato a piede libero 3 giovani e segnalato alle competenti autorità prefettizie 41 persone.

I controlli, posti in essere all'uscita dei caselli autostradali della provincia di Teramo e sulle più importanti arterie di collegamento alla città, hanno portato al sequestro di circa 200 grammi di hashish, di grammi 4,5 di cocaina, grammi 3,5 di eroina,, grammi 2 di marijuana, 6 spinelli e una foglia di canapa. I soggetti segnalati alle Prefetture di competenza, in ragione della loro residenza anagrafica, sono tutti di giovane età, provenienti dall'Abruzzo e dalle regioni limitrofe per assistere al succitato evento musicale. Per il soggetto tratto in arresto, nei cui confronti proseguiranno le indagini per appurare la provenienza degli stupefacenti, è previsto il giudizio per direttissima. Sono state segnalate 2 persone, ai sensi dell'art. 115 del T.u.l.p.s., per vendita di tagliandi senza autorizzazione (bagarinaggio).


Per l'intera settimana, la Guardia di Finanza di Teramo ha costantemente monitorato svariati siti internet rilevando annunci di vendita di biglietti in loco nonostante l'organizzazione ne avesse dichiarato l'esaurimento da settimane. L'operazione di servizio si aggiunge ad altre attività similari poste in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo sempre al fine di assicurare idonea attività preventiva e repressiva del fenomeno illecito.

In azione anche i carabinieri di Giulianova che hanno arrestato due rumeni per alterazione di carte di credito e frode telematica. Dopo le numerose denunce presentate negli ultimi giorni da persone che lamentavano la clonazione delle proprie carte di credito/bancomat sono scattate le indagini dei militari. Subito indirizzate nei confronti di soggetti di etnia rumena anche perché è stato accertato che diversi prelievi erano stati effettuati proprio in Romania.


Il 5 settembre i carabinieri del nucleo operativo giuliese procedevano al controllo di C.C. e U.A.G., entrambi romeni rispettivamente di anni 27 e 26, già gravati da precedenti penali specifici. Veniva eseguita una perquisizione all'interno della camera di un albergo di Martinsicuro, dove i due dimoravano, nel corso della quale veniva rinvenuto e sequestrato diverso materiale utile alla contraffazione di documenti di identità personale, di tessere bancomat e carte di credito, nonché un computer portatile notebook contenente una lista con numerosissimi numeri di carte di credito/post-pay con relativi codici segreti, password e loro intestatari. I

primi accertamenti esperiti hanno consentito di accertare e riscontrare che diverse persone, alcune delle quali residenti al Nord Italia avevano già presentato denunce-querele contro ignoti per clonazione delle loro carte di credito e/o postpay con relativo prelevamento di somme di danaro. Dai primi accertamenti è emerso che l'illecita acquisizione di dati e informazioni riservate dei malcapitati avveniva attraverso la rete internet e quindi veniva posta in essere una vera e propria frode telematica, sistema questo chiamato "phishing" telematico. Si tratta di una tecnica attraverso la quale, secondo l'accusa, i romeni entravano in possesso dei dati personali e di sicurezza delle carte di credito/post-pay.

I due inviavano "spam" di mail che attraverso raggiri, inganni e "trabocchetti" inducevano il destinatario della mail a credere che avesse vinto premi fedeltà concessi da Poste Italiane (o da altri Istituti di Credito), ovvero che ci fossero dei problemi al sistema telematico delle Poste Italiane e che quindi si doveva procedere alla riconferma di tutti i dati della propria post-pay.

L'utente che "abboccava" (traduzione di fishing) all'inganno cliccava su un link contenuto nella mail che lo reindirizzava ad una pagina web contraffatta recante il logo delle Poste Italiane, con tanto di colori e struttura tipica del sito della società, in pratica un "sito clone", all'interno del quale la vittima digitava riempiendo appositi campi, il numero della carta post-pay, la sua scadenza ed il codice di sicurezza CVV, cliccando infine su un bottone di conferma. A questo punto l'utente riceveva un messaggio di ringraziamento ed il gioco era fatto. I dati raccolti dalla finta pagina web venivano inviati ad un server situato in un paese straniero e da li ad un altro, sino a compiere un giro tra server molto complesso, finendo tra le mani dei truffatori.


A questo punto i romeni potevano fare acquisti su internet, ricaricare schede telefoniche, pagare ogni tipo di bollettino, trasferire soldi su altre post-pay o carte di credito od effettuare trasferimenti di denaro attraverso altri circuiti internazionali. Gli elementi raccolti sono numerosi ed avranno bisogno di essere maggiormente analizzati, attraverso elaborati accertamenti telematici e finanziari, per poter verificare il modus operandi quanto abbiamo potuto "truffare" i due romeni, i quali attualmente si trovano ristretti presso la casa circondariale di Teramo a disposizione della competente A.G..

Con questo sistema è possibile anche clonare carte di credito/post-pay e quindi prelevare somme da istituti di credito. Il fenomeno del "fishing" è allo stesso tempo criminale e sarcastico, ingegnoso e infantile. Si cerca di estorcere danaro contante agli utenti della rete alo stesso modo con il quale da bambini si cercava di rubare caramelle ai coetanei: prendendoli in giro.


Nella sua versione classica, quindi, il fishing è composto da un email inviata apparentemente da un istituto di credito o dalle poste italiane, nella quale si chiede di aggiornare i propri dati ovvero con una comunicazione di una vincita di un bonus, nella quale si chiede di aggiornare i propri dati ovvero di inserirli per poter ricevere il premio in denaro.

Questo sistema è realizzato intenzionalmente dal truffatore per dare l'impressione alla malcapitata vittima di turno di trovarsi nel sito del proprio istituto di credito, quindi sentirsi al sicuro e fornire così i dati di accesso al proprio conto on-line, numeri di carte di credito ed altri dati personali. Tutte informazioni che saranno utilizzate successivamente dal phisher per svuotare il conto corrente dello sventurato truffato ed effettuare acquisti alle sue spalle.
 
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