| "La quasiscomparsa del Festivalbar ce l'aspettavamo un po' tutti, noi dell'ambiente. Viene data la colpa alla musica e al fatto che non faccia audience soprattutto in tv. La musica viene tagliata, usata per parlarci sopra, non piu' criticata ma umiliata, consumata in modo troppo scontato, scaricata illegalmente. Si e' perso di vista la cosa piu' importante nei confronti di questo tipo di arte e cioe' il rispetto". A dichiararlo e' il cantautore Giuseppe Povia, ideatore e organizzatore insieme a Francesco Baccini dell'Independent Music Day, la maratona canora itinerante dedicata principalmente agli emergenti, la cui seconda edizione si terra' il prossimo 9 luglio a Benevento. Lo scopo dell'Imd e' soprattutto quello di raccogliere firme per una nuova legge per la musica. "E' facilissimo vedere - continua Povia - che categorie di lavoratori scendano in sciopero per la salvaguardia dei propri diritti ed e' impensabile che artisti e cantautori uno sciopero vero non lo abbiano mai fatto pur sapendo e vedendo con i loro occhi che la musica leggera italiana sta morendo sempre di piu'". "Facciamo una legge per creare degli spazi intelligenti nelle tv, nei live, abbattere i costi dei cd. La situazione e' ormai insostenibile. Diciamolo: ci sono artisti che pagano per essere trasmessi dalle radio network, ci sono artisti che cedono addirittura le edizioni musicali alle emittenti per sentire la loro canzone per radio. Le edizioni musicali sono come la pensione e la pensione e' sacra". Per tentare di unire la categoria intorno ad un progetto normativo condiviso per la tutela del settore musicale Francesco Baccini ha anche scritto una lettera aperta ad amici e colleghi invitandoli tutti "a nome mio e di Povia, a partecipare con noi a questa 'gioiosa battaglia musicale', a salire su quel palco con noi, per una volta uniti per un obiettivo comune, per far si che a questo nostro strano mestiere, per altro sempre piu' in mano a chi della musica fa un business a discapito della qualita', venga riconosciuto un valore anche culturale e non solo economico". "Chi, come e piu' di me, ha tanti anni di carriera musicale alle spalle - scrive il cantautore genovese - ricordera' bene quanto diversa era la condizione del mondo musicale vent'anni fa. Il talento allora aveva un valore pressoche' indiscutibile". "Gradualmente - si legge - tutto questo e' cambiato, la Musica e' diventata quasi un sottofondo, un contorno di tutt'altro. Non se ne riconosce il valore culturale, l'importanza, spesso neanche la qualita'. Un giovane artista deve riuscire a sfondare al primo pezzo, o non gli si da un'altra opportunita'. E le regole del mondo discografico hanno sempre piu' a che fare con questioni relative al marketing e al denaro, piuttosto che confrontarsi con i talenti, i pensieri e le idee". (AGI)
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